Se non vuoi cadere vittima dei criminali informatici, consulta un esperto per sapere come evitare di essere truffato online.
Attraverso Instagram, e in tutto il web, i ladri stanno usando falsi profili bancari per chiedere le password delle banche online. Quelli abbastanza incauti da offrire queste informazioni vengono derubati del loro denaro in due modi: gli hacker fanno piccoli trasferimenti ad altri conti o chiedono un prestito pre-approvato a nome della vittima e poi rubano l'importo dato.
Come avviene la truffa? Per identificare le future vittime, i truffatori usano il "web scraping". Questa tecnica consiste nell'acquisire informazioni massicce da siti web o piattaforme di social media. In questo caso, gli hacker applicano lo scraping per ottenere la lista dei follower di un account di una banca su Facebook o Instagram.
Poi, un bot contatta ognuno di questi utenti da un account falso. Il bot finge di essere il consulente virtuale di una banca e chiede alla persona di inviare i suoi dati. Molti non cadono nella truffa, ma ci sono sempre altri che, siccome siamo in tempi di pandemia, comunicano sempre più spesso con la loro banca attraverso le reti sociali. Quindi credono che, quando ricevono un messaggio su Instagram, da un account con il logo della loro banca, sono stati davvero contattati dal servizio clienti.
Gli hacker inventano sempre qualcosa di nuovo
In quel messaggio, gli hacker chiedono un numero di telefono di contatto. Quando la persona lo offre innocentemente, riceve immediatamente una chiamata da un cosiddetto "consulente".
Per "verificare l'identità" del cliente, questo abile truffatore chiede una serie di dati, tra cui la password del sistema bancario online del cliente.
Il risultato per la persona truffata non potrebbe essere peggiore. Prima di tutto, perde tutti i soldi del suo conto in banca. Inoltre, si indebita, perché deve ripagare il prestito che ha presumibilmente richiesto. Per risolverlo, dovrà portare la banca in tribunale. In questa procedura dovrà dimostrare che è stato vittima di una truffa e che non è stato lui a chiedere il prestito. Questo sarà difficile da provare e, per rendere le cose più costose, si dovrà pagare un avvocato.
Cosa fare in questi casi? Gli esperti di sicurezza informatica ritengono che sia un errore da parte delle piattaforme digitali di social networking permettere l’accesso alla lista dei follower delle banche. In effetti, dovrebbero aggiungere più opzioni di privacy a tali account. Inoltre, le banche dovrebbero investire di più in campagne di sensibilizzazione con i loro clienti e migliorare il loro servizio clienti.
Infine, da parte degli utenti, è essenziale che capiscano che in nessun caso devono condividere le loro informazioni riservate, come i codici di sicurezza delle carte di debito e/o di credito e le password delle banche.
Hai dei dubbi sul profilo di una banca? Contatta l'organo di vigilanza bancaria nel paese d'origine della banca oppure un esperto bancario come il nostro studio legale. In questo modo potrai evitare di essere truffato e di perdere un sacco di soldi!