Nella giungla di norme tributarie è bene affidarsi a professionisti specie se vi è arrivata una lettera di compliance dell’Agenzia delle Entrate. Infatti - con la ripartenza degli accertamenti fiscali dell’Agenzia delle entrate post COVID - assistiamo a una rinnovata presenza di rischio fiscale. È importante impugnare contro un’illegittima notifica di comunicazioni e cartelle esattoriali.
Lo studio Caporaso & Partners è comunque ottimista. Oggi c’è una maggiore consapevolezza da parte dell’Amministrazione finanziaria sulla presunta evasione/elusione fiscale sui piccoli contribuenti e medie imprese. Puntiamo ad evitare che gli atti di pignoramento blocchino persone e società. Il nostro studio è anche un punto di riferimento per la gestione dei patrimoni di famiglia.
Come noto, diverse lettere di compliance in tema di investimenti esteri stanno pervenendo ai contribuenti. Quale approccio è opportuno seguire in questi casi? La prima via, assolutamente sconsigliata, è quella di ignorare l’avviso.
È evidente che in questi casi l’Agenzia delle entrate o Guardia di finanza provvederà successivamente ad inviare un invito a comparire o un questionario con l’assegnazione di un funzionario responsabile della posizione. La seconda via, assolutamente da raccomandare, è quella di esaminare la propria posizione e rispondere di conseguenza all’Agenzia delle entrate tramite un professionista qualificato.
La notifica di una lettera di compliance non deve necessariamente preoccupare, in quanto le informazioni che l’Agenzia delle entrate o Guardia di finanza riceve attraverso il meccanismo dello scambio di informazioni internazionale.
I report conosciuti come common reporting standard sono in molti casi imprecisi o non immediatamente interpretabili. Non esiste, infatti, sempre una perfetta coincidenza tra le informazioni trasmesse a livello internazionale e le segnalazioni da fare nel quadro RW.
Le dimenticanze, imprecisioni e anomalie che ci possono salavare
Spesso queste lettere intercettano “piccole dimenticanze e/o anomalie” relative ad investimenti localizzati in paesi non white list (o meglio black list). Non mancano, tuttavia, anche casi di intercettazione di soggetti che non hanno aderito alla voluntary disclosure. Le lettere di compliance non precludono, ovviamente, il ravvedimento operoso, anzi lo stimolano.
L’individuazione della residenza è infatti di fondamentale importanza sulla base del worldwide principle taxation (articolo 3, comma 1, del Tuir), il residente fiscale italiano è tenuto a dichiarare, oltre a redditi e patrimonio in Italia, anche quanto prodotto o detenuto all’estero.
Per molti contribuenti con interessi diffusi in Italia e in altro paese, la determinazione della residenza presenta ampi margini di incertezza, che richiedono un’analisi differenziata a seconda della presenza di convenzioni contro le doppie imposizioni o dell’eventuale trasferimento in presunti “paradisi fiscali”.
Occorre quindi rispondere tempestivamente con ricorso e/o memorie tempestive. Lo studio Caporaso punta ad evitare che gli atti dell’Agenzia delle entrate possano prevedere successivi atti di pignoramento, lo studio è anche un punto di riferimento per la gestione dei patrimoni di famiglia.
Affidarsi a un esperto per l’interpretazione della giurisprudenza aiuta ad evitare brutte sorprese in futuro.