Finalmente dei colleghi hanno messo sulla carta un dubbio giuridico sull’uso del Green Pass o autocertificazione. La legge è chiara, basta leggerla! Anche se scomoda al regime di turno.
A cura dell’avvocato Giovanni Caporaso Gottlieb
Il green pass, altrimenti noto come certificazione verde COVID-19, è in essere in Italia e in Europa. Pur tuttavia, è al centro di molte discussioni.
Questo certificato reso necessario dall’attuale Governo italiano guidato dall’ex presidente della Banca Centrale Europea, ovvero Mario Draghi, ha visto i legali dell’Associazione Avvocati Liberi, presentare sia al Tribunale di Roma e sia ad altri organi competenti, una lettera di diffida.
Difatti, secondo i legali dell’ALI e molti altri giuristi, si può sostituire il green pass attraverso l’utilizzo di una autocertificazione che, all’occorrenza, può essere mostrata.
A suffragio di quanto esposto nella lettera di diffida, i legali dell’Associazione Avvocati Liberi, fanno richiamo al DPR numero 445 emesso il 28 dicembre del 2000. In questo DPR, precisamente al terzo comma dell’articolo 47 si legge che: “Fatte salve le eccezioni espressamente previste per Legge, nei rapporti con la pubblica amministrazione e con i concessionari di pubblici servizi, tutti gli stati, le qualità personali e i fatti non espressamente indicati nell’articolo 46 sono comprovati dall’interessato mediante la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà”.
Sulla base di questo comma, è logico che, tale norma, vede una sua applicazione anche per quanto riguarda il green pass.
L’autocertificazione è un diritto che spesso vogliono toglierci
Va anche evidenziato che, all’articolo 74 del citato Decreto, è stabilito che: “costituisce violazione dei doveri d’ufficio la mancata accettazione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto di notorietà rese a norma delle disposizioni del presente testo unico”.
In sintesi, il green pass può essere sostituito da una autocertificazione, una modalità che, come ricordano i legali dell’ALI, è stata utilizzata dal Governo Conte al fine di consentire agli italiani, durante la prima emergenza Covid, di potersi spostare seppure fosse richiesto il tampone.
Questo è un precedente che, è inoppugnabile. Queste iniziative legali sono necessarie per salvaguardare quel poco di libertà di cui ancora godiamo. Senza togliere il diritto a chi lo preferisce di usare il pass che vuole.