Un consiglio da Panama: non farti notare
di Fabio Sanvitale
30 maggio 2014
I paesi offshore sono tutti in località esotiche. Ma se io voglio far sparire i soldi in Europa? “Può essere più facile che nei paesi offshore – risponde Caporaso - In Europa ci sono meno controlli per i soldi. A Panama fanno i raggi x a chi porta 100.000 euro, gli sembra strano perché la cifra è alta: ma in Europa cosa sono, sono nulla! In Germania si può addirittura aprire un conto on line! Invece a Panama uno straniero che apre un conto necessita di referenze bancarie, cioè che il direttore di un’altra banca gli assicuri che tu hai già avuto un conto corrente da loro e senza protesti. Naturalmente è anche un modo per scaricarsi dalle responsabilità in caso di problemi penali, certo. E quindi io, se dovessi far sparire dei soldi, li depositerei prima in Europa e poi nei paesi offshore. Ma dipende anche da quanti soldi sono, più la cifra è alta e più ci sono controlli. Se devo far sparire 1.000.000 di euro in Europa devo per forza corrompere il direttore della banca. Ed una banca piccola magari aiuta di più, perché gli servono fondi…”
Chiaro come il sole. E veniamo ai soldi. C’è molta confusione, ad esempio, sulle carte di credito anonime rilasciate in questi paesi. Vedrai che tanti siti te le tirano dietro. Non esiste una carta di credito speciale, nei paesi offshore. Esiste che è possibile avere – esattamente come in Italia - una carta prepagata per spendere solo quello che si è caricato, anonima nel senso che il nome del titolare non è scritto sopra: “ma nella banda magnetica o nel microchip, sì”, dice Caporaso. Ricaricabili, quindi scollegate dal tuo conto corrente. Carte che puoi avere anche in Italia. E, come in Italia, per averle è necessario inoltrare una copia del passaporto e una bolletta della luce, acqua o telefono. Oppure è possibile intestarla ad un prestanome (ma anche questo in Italia si può fare), un fiduciario, “cioè una entità abilitata legalmente ad amministrare terzi tramite un prestanome della società stessa. Il rischio in questo caso è del prestanome e del fiduciario, che deve sapere come spende i soldi il suo cliente. Infatti, se lui compra pornografia infantile verranno dal fiduciario…che farà ovviamente il nome del cliente”. In tutti gli altri casi, la società da cui il prestanome dipende, in caso di controlli, ti sosterrà. Ovvio, se c’è un prestanome o un titolare fiduciario, potrai usarla solo in quei paesi dove i negozi non chiedono di esibire anche la carta di identità del titolare della carta!
La vera differenza è che, se emesse nei paesi offshore, queste carte non sono collegate al sistema bancario italiano: ed in questo modo le tue spese non saranno controllabili dalla nostra autorità finanziaria. Anche perché nei paesi offshore c’è il più rigoroso segreto bancario…
“Sì, ma il vero problema è un altro” interviene Caporaso. E cioè? “Il problema non è come nascondo i soldi, ma come li spendo. E quanto mi faccio notare. Supponiamo che sparisco e voglio aprire un’attività. Che faccio? Creo una società controllata da una società offshore con un amministratore prestanome, in cui io, il vero proprietario, figuro come dipendente. Se voglio villa e yacht devo intestare tutto al prestanome e fingere davvero di essere l’impiegato, se arriva la polizia. Un basso profilo è decisivo. Poi, ci sono tante varianti a tutto questo.”.
Avvocato, una curiosità ce l’ho. Ma lei perché è l’unico che ci mette la faccia? “Io ce la metto perché offro servizi da paesi in cui gli stessi sono legali. A me si rivolgono da nazioni ad alta tassazione, come gli Stati Uniti … ed Europa del sud, al 90%. Vengono da me perché fanno attività che non potrebbero portare avanti, con tutte queste tasse. Il cliente, comunque, non spiega mai così tanto del perché si rivolge a me. Ed io faccio l’avvocato, non il giudice”.
Ecco, ora, se vuoi sparire nel nulla, sai proprio tutto.