Il Sole 24 Ore
Evasione globale: il supermarket dei paradisi fiscali | Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi
Una società offshore via web a soli 999 euro
20/07/2013
Volete acquistare una società in un paradiso fiscale? Bastano 999 euro e ne avrete una in pochi minuti, completa di agente residente, notaio, tassa annuale, tassa sul capitale, imposte di registro, delega generale notarile e azione al portatore. Se poi avete bisogno di emettere anche delle fatture, niente di più facile.
Aggiungendo altri 999 euro sarete proprietari di una società in un paradiso offshore con succursale in un paese che non figura nella black list italiana. E avrete soltanto l'imbarazzo della scelta su dove installare la vostra scatola vuota: Panama, Bermuda, Cayman, Jersey, Antigua e Barbuda o decine di altri luoghi dai nomi esotici e rilassanti. Sul web c'è di tutto: un vero e proprio supermercato dell'evasione fiscale alla luce del sole, che in pochi click è in grado di farvi entrare in un mondo di cui non immaginavate neppure l'esistenza.
È l'ora del low cost
C'è la società che punta su low cost - prezzi bassi comunque e sempre, sull'esempio della catena americana Wall Mart - e c'è quella che guarda a un target più sofisticato, da business class, e propone i suoi pacchetti di offerte con tanto di slogan: «Be smart - Go offshore». Ognuno pubblicizza il suo prodotto e ne decanta le virtù, come fosse un detersivo o il modello di una nuova auto. Dove sia il confine tra la serietà e la truffa è difficile capirlo, come è difficile comprendere se dietro le roboanti parole e le figure un po' trash di forzieri pieni di monete, uova placcate in oro, mazzette di dollari e facce sorridenti di professionisti in completo blu e cravatta ci siano vere organizzazioni in grado di attuare ciò che promettono: nascondere al fisco le vostre ricchezze.
Le decine di siti sui paradisi fiscali che affollano il web sono il segnale che l'industria dell'evasione offshore naviga a gonfie vele. Non solo. Dicono qualcosa di molto più importante e cioè che i paradisi fiscali sono ormai alla portata di (quasi) tutte le tasche. Basta leggere poche righe di «Come usare una società offshore per pagare meno tasse o zero tasse» per rendersene conto. Il libretto è scaricabile su internet all'indirizzo paradisifiscali.org e la sua lettura è davvero edificante.
Il "guru" dell'offshore
L'autore è Giovanni Caporaso, che nel suo curriculum si definisce avvocato, fondatore e presidente della Opm Corporation e titolare dello studio legale Caporaso & Partners Law Office. A Panama, Caporaso ha messo in piedi un piccolo impero della consulenza e ogni anno si sposta a Lugano dove svolge dei corsi che fanno il tutto esaurito. Ecco il ragionamento di Caporaso: «Erroneamente si pensa che i paradisi fiscali siano frequentati solo da grandi finanzieri, politici corrotti, jet-set e ultra-miliardari. In realtà qualsiasi professionista, con un fatturato di 30-40mila euro l'anno, può ottenere grandi vantaggi usando i paradisi fiscali». Dopo il turismo di massa, ecco dunque l'evasione dell'all inclusive, fenomeno ormai non più relegato a un target di pochi milionari ma accessibile anche al piccolo ragioniere di provincia. Se ne può ironizzare, ma la realtà sembra essere proprio questa.
La guida di Caporaso è una vera miniera d'oro di consigli per l'aspirante evasore fiscale e si conclude con un decalogo di undici punti con i trucchi per non cadere nella trappola dei controlli fiscali. Per esempio, «per mantenere l'anonimato non dovete fare direttamente (personalmente) nessuna operazione che può lasciare tracce e ricondurre a voi». Oppure, «non trasferite mai i soldi dalla società offshore al conto della vostra azienda onshore o sul conto personale. Se avete un alto tenore di spesa usate carte di credito estere». Ma la regola più originale è il punto 8 del decalogo: «Cancellate periodicamente (tutti i giorni perché il giorno che non lo fate può essere il fatale) gli archivi compromettenti del vostro computer». Segue la spiegazione pratica di come fare: «Entrate in Accessori, Risorse del sistema, Pulizia del disco. Poi fate la deframmentazione dei file o disco. Questo è l'unico sistema manuale di pulizia completa. Prende tempo ma è sicuro». Insomma, un piccolo sacrificio quotidiano che, però, fa dormire sonni tranquilli. Perché, ammonisce Caporaso, «ricordatevi di non fare domani questa operazione: potrebbe essere troppo tardi».
Gli "artisti dell'elusione"
Ma il distillato di consigli per gli aspiranti evasori, o elusori fiscali, non è finito qui. E vale la pena di proseguire nella lettura perché, nero su bianco, nell'opuscolo vengono descritti proprio quei sistemi che le procure italiane e la Guardia di Finanza combattono quotidianamente con le loro indagini. Caporaso annota che «a livello internazionale sono nati gli Ingegneri Fiscali», ovvero gli «artisti dell'elusione». I grandi gruppi «e i grandi evasori – afferma il "guru italiano dell'offshore", come ama definirsi – usano degli schemi inattaccabili dal fisco perché protetti da una miriade di società estere, sussidiarie e succursali che sono comunemente in perdita e producono fondi neri attraverso società anonime».
Dunque, è con una complicata struttura societaria internazionale che si possono dribblare i controlli del fisco. «Occorre tenere presente – è il consiglio di Caporaso – che quando il reddito fuoriesce dai confini nazionali, il problema del controllo fiscale si complica notevolmente. Per questo vale la regola che più lontana è la struttura dalla vostra residenza abituale o fiscale, meglio è. Anche se a volte sembra complicato avere una società in un paese lontano, un conto bancario, magari, in un altro paese, l'e-commerce in un'altro ancora, vi renderete conto che è ben più facile per voi amministrare che per le autorità controllare». E poi la chicca finale: «In caso di controlli vale sempre la regola delle 3 N: negare, negare e negare».
Pacchetti tutto compreso
Al supermercato dell'offshore le offerte speciali si sprecano e spesso ricalcano quelle di un hard discount. La Offshore Company Quick Corporation di Bristol, in Gran Bretagna, si pregia di avere le offerte più veloci e convenienti: undici giurisdizioni offshore con pacchetti che vanno dai 399 euro per una società in Belize ai 1.999 euro a Hong Kong. Per ogni paradiso fiscale i pacchetti disponibili sono tre: gold, platinum, diamond. Per i tempi di incorporazione della società si va da un giorno in Belize, Panama o Delaware a due settimane per l'ormai poco attraente Cipro.
I listini prezzi sono dettagliati e per ogni servizio aggiuntivo c'è una tariffa. Sul sito paradisi-fiscali.org della fiduciaria svizzera Bsd, il costo per una società alle Seychelles è di 1.790 euro. Nel prezzo sono comprese tassa di avviamento, la sede legale della società (generalmente un indirizzo postale), la fornitura di un agente residente e di un gestore di Bsd che resta a disposizione per un anno.
I servizi supplementari sono specificati puntigliosamente: ufficio standard virtuale a Ginevra 900 euro, creazione del logo della società, biglietto di presentazione e intestazione della pagina 750 euro, sigillo societario 590 euro mentre un timbro societario in gomma costa 20 euro in meno.
Un pacchetto "all inclusive" a 840 dollari viene offerto dal sito goccp.com, che reclamizza i suoi prodotti anche in russo e si vanta di essere online dal 1999. Il sito è specializzato in paradisi fiscali dei Caraibi (Nevis, Anguilla, Belize, Panama). Si può scegliere la forma giuridica della società e le opzioni sono due: la Llc, cioè una società a responsabilità limitata, o una Ibc, vale a dire una società di affari internazionali. Per chi ha bisogno di far risultare che la sua scatola vuota abbia una lunga storia alle spalle, il sito offre la possibilità di acquistare quelle che definisce "vintage company", garantendo che si tratta di società mai utilizzate prima. Al prezzo di 2.350 dollari si può rilevare, ad esempio, la Mediterranean Import-Export limited, fondata nell'ottobre 2008. Più costosa è la Courtesy Transportation Management: la scatola vuota vale 2.865 dollari perché è stata registrata un anno prima, nel giugno 2007.
Fondazioni e conti bancari
Non ci sono soltanto le società anonime sugli scaffali di questo enorme supermercato virtuale. Al posto delle solite Llc o Ibc, si può infatti optare per un trust a Jersey o per una fondazione di interesse privato a Panama, un'entità che ha alcuni vantaggi: non può avere fini commerciali né soci ma potrà essere proprietaria di azioni di una o più società anonime e distribuire dividendi non tassati tra i beneficiari della fondazione. Il costo? 1.998 euro.
Dopo aver scelto il paradiso fiscale, si può passare all'apertura di un conto bancario. Anche in questo caso l'offerta è ampia. Sul sito sterlingoffshore.com sono in vendita pacchetti completi: società nelle Isole vergini britanniche e un conto bancario alle Seychelles, oppure alle Mauritius o in un altro paradiso fiscale al prezzo di 1.875 dollari. L'importante è che il conto bancario della società non sia domiciliato nello stesso paradiso fiscale. Per 275 euro il sito paradisifiscali.org consente anche di ottenere una carta di credito ricaricabile non legata al conto della società. «Se volete una carta con un'altro nome – è scritto candidamente nel sito – vi possiamo fornire un prestanome» a 300 euro in più. L'ingresso in paradiso non è mai gratis.
Una società offshore via web a soli 999 euro
20/07/2013
Volete acquistare una società in un paradiso fiscale? Bastano 999 euro e ne avrete una in pochi minuti, completa di agente residente, notaio, tassa annuale, tassa sul capitale, imposte di registro, delega generale notarile e azione al portatore. Se poi avete bisogno di emettere anche delle fatture, niente di più facile.
Aggiungendo altri 999 euro sarete proprietari di una società in un paradiso offshore con succursale in un paese che non figura nella black list italiana. E avrete soltanto l'imbarazzo della scelta su dove installare la vostra scatola vuota: Panama, Bermuda, Cayman, Jersey, Antigua e Barbuda o decine di altri luoghi dai nomi esotici e rilassanti. Sul web c'è di tutto: un vero e proprio supermercato dell'evasione fiscale alla luce del sole, che in pochi click è in grado di farvi entrare in un mondo di cui non immaginavate neppure l'esistenza.
È l'ora del low cost
C'è la società che punta su low cost - prezzi bassi comunque e sempre, sull'esempio della catena americana Wall Mart - e c'è quella che guarda a un target più sofisticato, da business class, e propone i suoi pacchetti di offerte con tanto di slogan: «Be smart - Go offshore». Ognuno pubblicizza il suo prodotto e ne decanta le virtù, come fosse un detersivo o il modello di una nuova auto. Dove sia il confine tra la serietà e la truffa è difficile capirlo, come è difficile comprendere se dietro le roboanti parole e le figure un po' trash di forzieri pieni di monete, uova placcate in oro, mazzette di dollari e facce sorridenti di professionisti in completo blu e cravatta ci siano vere organizzazioni in grado di attuare ciò che promettono: nascondere al fisco le vostre ricchezze.
Le decine di siti sui paradisi fiscali che affollano il web sono il segnale che l'industria dell'evasione offshore naviga a gonfie vele. Non solo. Dicono qualcosa di molto più importante e cioè che i paradisi fiscali sono ormai alla portata di (quasi) tutte le tasche. Basta leggere poche righe di «Come usare una società offshore per pagare meno tasse o zero tasse» per rendersene conto. Il libretto è scaricabile su internet all'indirizzo paradisifiscali.org e la sua lettura è davvero edificante.
Il "guru" dell'offshore
L'autore è Giovanni Caporaso, che nel suo curriculum si definisce avvocato, fondatore e presidente della Opm Corporation e titolare dello studio legale Caporaso & Partners Law Office. A Panama, Caporaso ha messo in piedi un piccolo impero della consulenza e ogni anno si sposta a Lugano dove svolge dei corsi che fanno il tutto esaurito. Ecco il ragionamento di Caporaso: «Erroneamente si pensa che i paradisi fiscali siano frequentati solo da grandi finanzieri, politici corrotti, jet-set e ultra-miliardari. In realtà qualsiasi professionista, con un fatturato di 30-40mila euro l'anno, può ottenere grandi vantaggi usando i paradisi fiscali». Dopo il turismo di massa, ecco dunque l'evasione dell'all inclusive, fenomeno ormai non più relegato a un target di pochi milionari ma accessibile anche al piccolo ragioniere di provincia. Se ne può ironizzare, ma la realtà sembra essere proprio questa.
La guida di Caporaso è una vera miniera d'oro di consigli per l'aspirante evasore fiscale e si conclude con un decalogo di undici punti con i trucchi per non cadere nella trappola dei controlli fiscali. Per esempio, «per mantenere l'anonimato non dovete fare direttamente (personalmente) nessuna operazione che può lasciare tracce e ricondurre a voi». Oppure, «non trasferite mai i soldi dalla società offshore al conto della vostra azienda onshore o sul conto personale. Se avete un alto tenore di spesa usate carte di credito estere». Ma la regola più originale è il punto 8 del decalogo: «Cancellate periodicamente (tutti i giorni perché il giorno che non lo fate può essere il fatale) gli archivi compromettenti del vostro computer». Segue la spiegazione pratica di come fare: «Entrate in Accessori, Risorse del sistema, Pulizia del disco. Poi fate la deframmentazione dei file o disco. Questo è l'unico sistema manuale di pulizia completa. Prende tempo ma è sicuro». Insomma, un piccolo sacrificio quotidiano che, però, fa dormire sonni tranquilli. Perché, ammonisce Caporaso, «ricordatevi di non fare domani questa operazione: potrebbe essere troppo tardi».
Gli "artisti dell'elusione"
Ma il distillato di consigli per gli aspiranti evasori, o elusori fiscali, non è finito qui. E vale la pena di proseguire nella lettura perché, nero su bianco, nell'opuscolo vengono descritti proprio quei sistemi che le procure italiane e la Guardia di Finanza combattono quotidianamente con le loro indagini. Caporaso annota che «a livello internazionale sono nati gli Ingegneri Fiscali», ovvero gli «artisti dell'elusione». I grandi gruppi «e i grandi evasori – afferma il "guru italiano dell'offshore", come ama definirsi – usano degli schemi inattaccabili dal fisco perché protetti da una miriade di società estere, sussidiarie e succursali che sono comunemente in perdita e producono fondi neri attraverso società anonime».
Dunque, è con una complicata struttura societaria internazionale che si possono dribblare i controlli del fisco. «Occorre tenere presente – è il consiglio di Caporaso – che quando il reddito fuoriesce dai confini nazionali, il problema del controllo fiscale si complica notevolmente. Per questo vale la regola che più lontana è la struttura dalla vostra residenza abituale o fiscale, meglio è. Anche se a volte sembra complicato avere una società in un paese lontano, un conto bancario, magari, in un altro paese, l'e-commerce in un'altro ancora, vi renderete conto che è ben più facile per voi amministrare che per le autorità controllare». E poi la chicca finale: «In caso di controlli vale sempre la regola delle 3 N: negare, negare e negare».
Pacchetti tutto compreso
Al supermercato dell'offshore le offerte speciali si sprecano e spesso ricalcano quelle di un hard discount. La Offshore Company Quick Corporation di Bristol, in Gran Bretagna, si pregia di avere le offerte più veloci e convenienti: undici giurisdizioni offshore con pacchetti che vanno dai 399 euro per una società in Belize ai 1.999 euro a Hong Kong. Per ogni paradiso fiscale i pacchetti disponibili sono tre: gold, platinum, diamond. Per i tempi di incorporazione della società si va da un giorno in Belize, Panama o Delaware a due settimane per l'ormai poco attraente Cipro.
I listini prezzi sono dettagliati e per ogni servizio aggiuntivo c'è una tariffa. Sul sito paradisi-fiscali.org della fiduciaria svizzera Bsd, il costo per una società alle Seychelles è di 1.790 euro. Nel prezzo sono comprese tassa di avviamento, la sede legale della società (generalmente un indirizzo postale), la fornitura di un agente residente e di un gestore di Bsd che resta a disposizione per un anno.
I servizi supplementari sono specificati puntigliosamente: ufficio standard virtuale a Ginevra 900 euro, creazione del logo della società, biglietto di presentazione e intestazione della pagina 750 euro, sigillo societario 590 euro mentre un timbro societario in gomma costa 20 euro in meno.
Un pacchetto "all inclusive" a 840 dollari viene offerto dal sito goccp.com, che reclamizza i suoi prodotti anche in russo e si vanta di essere online dal 1999. Il sito è specializzato in paradisi fiscali dei Caraibi (Nevis, Anguilla, Belize, Panama). Si può scegliere la forma giuridica della società e le opzioni sono due: la Llc, cioè una società a responsabilità limitata, o una Ibc, vale a dire una società di affari internazionali. Per chi ha bisogno di far risultare che la sua scatola vuota abbia una lunga storia alle spalle, il sito offre la possibilità di acquistare quelle che definisce "vintage company", garantendo che si tratta di società mai utilizzate prima. Al prezzo di 2.350 dollari si può rilevare, ad esempio, la Mediterranean Import-Export limited, fondata nell'ottobre 2008. Più costosa è la Courtesy Transportation Management: la scatola vuota vale 2.865 dollari perché è stata registrata un anno prima, nel giugno 2007.
Fondazioni e conti bancari
Non ci sono soltanto le società anonime sugli scaffali di questo enorme supermercato virtuale. Al posto delle solite Llc o Ibc, si può infatti optare per un trust a Jersey o per una fondazione di interesse privato a Panama, un'entità che ha alcuni vantaggi: non può avere fini commerciali né soci ma potrà essere proprietaria di azioni di una o più società anonime e distribuire dividendi non tassati tra i beneficiari della fondazione. Il costo? 1.998 euro.
Dopo aver scelto il paradiso fiscale, si può passare all'apertura di un conto bancario. Anche in questo caso l'offerta è ampia. Sul sito sterlingoffshore.com sono in vendita pacchetti completi: società nelle Isole vergini britanniche e un conto bancario alle Seychelles, oppure alle Mauritius o in un altro paradiso fiscale al prezzo di 1.875 dollari. L'importante è che il conto bancario della società non sia domiciliato nello stesso paradiso fiscale. Per 275 euro il sito paradisifiscali.org consente anche di ottenere una carta di credito ricaricabile non legata al conto della società. «Se volete una carta con un'altro nome – è scritto candidamente nel sito – vi possiamo fornire un prestanome» a 300 euro in più. L'ingresso in paradiso non è mai gratis.